Robinia

Robinia

FLORA URBANA – Censimento del verde del Parco Pier Paolo Pasolini Oggi vi descriviamo un’altra pianta molto diffusa e discussa: la Robinia pseudoacacia. Un albero grazioso che in primavera ci regala dei fiori dal profumo intenso che attirano le api e gli amanti dei suoi FIORI IMPASTELLATI e fritti: GOLOSISSIMI! La Robinia l’abbiamo già citata nell’articolo sull’Ailanthus altissima con il quale si divide il podio delle piante aliene molto invasive. Diffusissima nei parchi, nelle strade urbane e nei nostri boschi, viene oggi considerata una minaccia per la biodiversità tipica dei nostri territori. Nel parco Pier Paolo Pasolini si trova lungo il perimetro del parco dal lato della stazione Prenestina. La Robinia pseudoacacia è originaria dell’America nord orientale, ed è stata introdotta in Europa a scopo ornamentale nel 1601 dall’erborista botanico francese Jean Robin, da cui prese il nome. L’espansione della Robinia ha origine nella sua funzione di specie consolidatrice di terreni erosi e resi instabili dagli eventi alluvionali e soprattutto a seguito di sregolati tagli boschivi e dall’abbandono. La Robinia fu accolta ed inserita nei contesti rurali per la sua adattabilità ad ogni tipo di terreno, la rapidità di crescita e per l’ampio campo di impiego: il suo legno, elastico, durevole e resistente, viene utilizzato per la fabbricazione di mobili, attrezzi, pali e come combustibile; i suoi fiori attraggono le api che a partire dall’abbondante nettare elaborano un miele di eccelsa qualità conosciuto come “miele di acacia”; le sue radici, grazie al rapporto simbiotico radicale con alcuni batteri, sono in grado di trasformare l’azoto atmosferico in un utile fertilizzante del suolo, qualità comune a tutte le leguminose. Foto del 17 ottobre 2020

NOME COMUNE: Robinia, acacia, falsa acacia
NOME SCIENTIFICO: Robinia pseudoacacia L.
FAMIGLIA: Fabaceae (o leguminose)

Comunemente chiamata robinia, acacia o falsa acacia, il nome scientifico è Robinia pseudoacacia: Robinia, come detto, in dedica a Jean Robin (1550-1629), erborista curatore dell’Orto botanico del Re di Francia, che la importò in Europa come pianta ornamentale; pseudoacacia perché i primi botanici la classificarono nel genere Acacia.

Pianta che cresce in forma arborea, con esemplari alti anche 25 metri con una chioma ampia “ricciolina” e leggera, ma anche cespugliosa. La sua caratteristica invasività è dovuta allo straordinario sviluppo dell’apparato radicale, capace di adattarsi ad ogni tipo di suolo, e da cui germogliano polloni robusti e resistenti: in questo modo è capace di generare un po’ ovunque delle dense boscaglie, occupando tutto il suolo disponibile e impedendo alle altre specie di vegetare.

Le foglie sono composte, imparipennate e di un bel verde chiaro; sui rami presenta spine falciformi robuste e pungenti. I fiori sbocciano tra maggio e giugno, sono molto profumati, penduli e generalmente bianchi. I frutti sono legumi lisci, coriacei, di colore rosso-bruno a maturità, rimangono sulla pianta per tutto l’inverno.