FLORA URBANA – Censimento del verde del Parco Pier Paolo Pasolini
Per osservare la specie che vi presentiamo oggi dovrete costeggiare il perimetro del parco dall’esterno dal lato della chiesa, e cercare dei piccoli fiorellini di colore bianco e rosso-violaceo che spiccano sopra un fumoso ed esile cespuglio erbaceo: avete trovato la FUMARIA.
Il genere Fumaria è assai complesso e ricco di specie diffuse in tutto il bacino del mediterraneo. Questa variabilità rende non semplice il riconoscimento, generalmente affidato alle caratteristiche del fiore, che presenta però tratti che possono variare dalla norma e allontanare dalla corretta determinazione.
Quella che troviamo nel nostro parco è molto probabilemente la Fumaria capreolata, o Fumaria bianca.
È una piccola pianta annuale erbacea con un portamento rampante-eretto, e a volte si avvinghia alle piante vicine avvolgendo il fusto attorno ad esse.
Le foglioline sono caratterizzate da una particolare forma: in linguaggio tecnico sono definite come foglie bipennatosette a segmenti inciso-lobati, ma vi assicuriamo che è più facile memorizzarsi guardando che a dirsi!
La parte erbacea è colore verde chiaro o glauco, e presenta alcune sfumature porporine, ad esempio all’estremità delle foglie.
I fiori, ermafroditi e riuniti in infiorescenze racemose, sono di forma tubolare e presentano lo sperone, come i fiori delle Orchidee. La corolla è composta da 4 petali, dei quali il superiore è compresso e quelli inferiori e con il bordo rivolto verso l’alto; gli esterni sono di colore bianco, gli interni bianco vicino alla base e rosso o violaceo scuro nella parte apicale; presentano anche 2 sepali oblunghi, bianchi con nervatura centrale verde, più larghi della corolla che raggiungono la metà della lunghezza della corolla stessa.
A maturità porta frutti pendenti, lisci e globosi che contengono numerosi piccoli semi.
Foto del 26 marzo 2021
NOME COMUNE: Fumaria bianca
NOME SCIENTIFICO: Fumaria capreolata L.
FAMIGLIA: Papaveraceae
Non a caso la nostra piantina ha scelto di crescere proprio in prossimità del muretto: è infatti amante dei luoghi pietrosi e dei muri, oltre che di orti, vigne, incolti e siepi, dove può torvare sostegno.
Il nome Fumaria è di provenienza incerta: potrebbe far riferimento al portamento dei rami, che con le loro esili foglioline danno l’idea del cespuglio fumoso, oppure all’odore acre che rilasciano i rami quando vengono bruciati, o all’attività irritante del suo succo, che fa lacrimare gli occhi come il fumo…
L’epiteto capreolata fa invece riferimento al portamento dei fiori, che ricorda quello delle corna!
Anche nella nostra bottega c’è una Fumaria: la Fumaria officinalis che, come ci lascia intendere l’epiteto, è quella che si usa in ambito erboristico!