FLORA URBANA – Censimento del verde del Parco Pier Paolo Pasolini
La specie che vi presentiamo questa settimana è molto conosciuta e vistosa, un concentrato di leggende e di utilizzi, e l’avrete sicuramente notata per le sue grandi e profumate infiorescenze bianche: si tratta del Sambuco.
Vi suggeriamo di soffermarvi ad osservare i piccoli fiori che compongono l’ombrella, perché con uno sguardo d’insieme si rischia di non notarne la bellezza e la delicatezza! Approfittate anche per sentirne il profumo che vi ricorderà bevande fresche e dissetanti, dallo sciroppo ottenuto dai fiori fino al cocktail Hugo! I fiori essiccati sono presenti anche fra i nostri scaffali, la tintura madre nel laboratorio, e trovano utilizzo soprattutto nelle malattie da raffreddamento per le loro proprietà emollienti e sudorifere, ma anche nella preparazione di tisane dal gusto dolce e dissetante.
Vi diciamo solo che i fiori si possono anche mangiare impastellati e fritti, che con i rami privati del midollo ci si fabbricavano strumenti musicali, che il midollo era utilizzato per produrre strumenti da laboratorio, che il succo dei frutti maturi si usava per tingere, che è apprezzato per riportare la vegetazione in terreni aridi e spogli! Pare scacci anche demoni e serpi!
ATTENZIONE a non confondere il Sambucus nigra con il Sambucus Ebulus (Ebbio) perchè è VELENOSO!!!!
Foto 2 maggio 2021
NOME COMUNE: Sambuco
NOME SCIENTIFICO: Sambucus nigra L.
FAMIGLIA: Adoxaceae
Il Sambuco è un albero, ma più spesso arbusto a causa dell’intensa attività pollonante delle radici, alto fino a 10 m, con chioma densa e globosa.
Caratteristica della sezione dei rami e del tronco è il midollo centrale bianco, soffice ed elastico.
Le foglie sono picciolate, opposte, con apice acuminato e margine dentato e nervature secondarie evidenti, di colore verde-brillante. Emanano, se stropicciate, un odore sgradevole.
I piccoli fiori sono riuniti in infiorescenze ombrelliformi che possono raggiungere il diametro di 20 cm, con corolla arrotondata composta da 5 petali color bianco avorio, talvolta rossastri, ovali, e stami caratterizzati da antere sporgenti gialle.
I frutti sono piccole drupe globose, prima verdi poi viola-nerastre, lucide e succose a maturità. Attenzione ai frutti che, quando immaturi, contengono glicosidi cianogenetici che li rendono tossici!
Il nome del genere pare derivi dal greco Sambyke, uno strumento musicale di origini orientali portato anche nell’antica grecia, che si fabbricava coi rami del sambuco svuotati del midollo; il nome specifico dal latino “niger” = nero, fa riferimento al colore delle drupe.