Metodi di preparazione: infuso o decotto

Metodi di preparazione: infuso o decotto

Spesso sentiamo utilizzare in modo interscambiabile i termini tisana, decotto o infuso.
Nell’articolo precedente abbiamo chiarito che Tisana è per così dire il termine complessivo per definire una soluzione acquosa preparata mettendo a contatto delle piante officinali essiccate e opportunamente frantumate con l’acqua, allo scopo di ottenere una preparazione che abbia l’attività fisiologica ricercata.

I termini Infuso e Decotto, invece, definiscono il risultato ottenuto seguendo due differenti metodi di preparazione di una tisana oppure di un tè.

L’INFUSO è una preparazione ottenuta ponendo a contatto la droga, singola o in miscela, con acqua alla temperatura di ebollizione, in un recipiente con coperchio, per un tempo che generalmente varia tra i 5 e i 30 minuti (generalmente 10-15), mescolando di tanto in tanto per favorire il processo estrattivo delle sostanze desiderate. A infusione conclusa, si filtra con un colino e si consuma calda o tiepida.

NOTA RIASSUNTIVA: mettere la miscela di erbe in acqua bollente, coprire,
mescolare di tanto in tanto, attendere il giusto tempo di infusione e filtrare!

Il DECOTTO è una preparazione ottenuta ponendo a contatto la droga, singola o in miscela, con acqua a temperatura ambiente, poi portata ad ebollizione e fatta sobbollire per un tempo variabile tra i 5 e i 30 minuti, al termine dei quali, spento il fuoco, si lascia in infusione con il coperchio ancora per 10-20 minuti, mescolando di tanto in tanto. A infusione conclusa, si filtra con un colino e si consuma calda o tiepida

NOTA RIASSUNTIVA: mettere la miscela di erbe in acqua fredda, coprire,
portare ad ebollizione, far bollire se previsto, spegnere il fuoco! Poi come sopra,
coprire, mescolare di tanto in tanto, attendere il giusto tempo di infusione e filtrare!

Abbiamo dunque chiarito che i tre termini non si possono assolutamente utilizzare in modo interscambiabile, e che le differenze sono notevoli!

Ma in base a cosa scegliere l’uno o l’altro?

La scelta dell’uno o dell’altro metodo di preparazione varia essenzialmente in base a due fattori:

le caratteristiche fisico-morfologiche delle droghe utilizzate
i principi attivi che interessa estrarre per l’effetto fisiologico desiderato
Partendo dal primo aspetto, generalmente una tisana deve essere composta da droghe il cui aspetto morfologico e consistenza sono simili: in una miscela ben formulata troviamo un insieme di droghe a tessuto duro e compatto (cortecce, radici, foglie coriacee..) oppure a tessuto sottile e delicato (fiori, foglie).

Infatti questo determina, almeno in parte, la scelta di procedere con l’uno o con l’altro metodo.

Le droghe a tessuto duro e compatto, come le radici, le cortecce, le foglie coriacee, hanno bisogno di un maggior tempo di contatto con l’acqua affinchè le sostanze in esse contenute possano diffondere e sciogliersi in essa, e magari anche di una temperatura maggiore. Quindi il metodo di preparazione consigliato è generalmente il decotto.

Al contrario, nel caso delle droghe a tessuto delicato e sottile, come i fiori e le foglie, è sufficiente procedere con un’infusione, poiché l’acqua in poco poco tempo è in grado di penetrare il tessuto e svolgere il suo ruolo di solvente.

MA ATTENZIONE! NON È SEMPRE COSÌ SEMPLICE E SCHEMATICO: COME PREPARERESTE UNA TISANA CONTENENTE SEMI DI FINOCCHIO OPPURE SEMI DI ANICE O CARVI?

ALLA LUCE DI QUANTO DETTO LA RISPOSTA CORRETTA sembrerebbe: DECOTTO.
INVECE NO. LA RISPOSTA GIUSTA È INFUSO.

Qui subentra il secondo aspetto,relativo alle sostanze chimiche che ci interessa estrarre per ottenere l’effetto fisiologico desiderato!

I semi di finocchio, o di anice, sono indubbiamente coriacei e duri; ma sono utilizzati per il loro contenuto in olio essenziale. Gli oli essenziali sono delle sostanze volatili, che sottoposte a calore elevato finiscono per evaporare inesorabilmente nell’aria. Basti pensare che il metodo estrattivo più diffuso per la loro estrazione, ovvero la distillazione in corrente di vapore, consiste proprio nel far evaporare insieme l’olio essenziale e il vapore acqueo attraverso l’uso di uno specifico distillatore, per poi separarli.

Ebbene, in qualche misura, questo processo avviene anche quando si prepara una tisana: il vapore che si genera in seguito all’ebollizione dell’acqua trascina con se gli oli essenziali. Pensate ai suffumigi!

È chiaro dunque che, in questo caso (droga coriacea con olio essenziale volatile), si procederà con un’infusione, riducendo in questo modo lo stress termico, e si utilizzerà un coperchio per raccogliere la condensa di acqua ed olio essenziale da rovesciare, ad infusione terminata, nella tisana.

Questo genere di eccezioni si riscontra, ovviamente, anche in altri casi, questo è solo un esempio!

Eccoci quindi di nuovo a scoprire che i rimedi semplici sono in realtà complessi, e che è necessario conoscerli per utilizzarli in modo adeguato ed ottenere buoni risultati!