Cosa c’è dentro il detersivo? Suggerimenti per una scelta ed un acquisto consapevole.
Utilizzando detergenti bioecologici evitiamo problematiche legate alla nostra salute e limitiamo l’immissione nell’ambiente di sostanze inquinanti. Gli ingredienti non sempre si trovano in etichetta, perché il regolamento europeo 648/2004, che disciplina la materia, non obbliga a farlo. Per trovare l’elenco completo degli ingredienti è necessario andare sul internet e cercare: scheda di sicurezza “nome del detersivo”.
Vediamo quali sono gli ingredienti da evitare e quali quelli da prediligere:
TENSIOATTIVI
Sono i principali ingredienti dei detersivi e svolgono un ruolo importante nelle attività di rimozione dello sporco. Chimicamente sono dei composti organici costituiti da una parte idrofila (polare) che si lega all’acqua ed una parte idrofoba (apolare) che tende a legarsi alla fase grassa dello sporco ed a solubilizzarlo.
Il tensioattivo più utilizzato dalla detergenza convenzionale è il Dodecilbenzensolfonato di sodio, detto anche Alkylbenzene solfonato di sodio (oppure sodio alchilbenzensolfonato):
in assenza d’aria finisce per accumularsi nei fanghi dei depuratori e nelle sabbie dei fiumi.
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Nei Detergenti bioecologici questo gruppo di tensioattivi è stato sostituito con gli Alkylpoli glucosidi, con il Potassium cocoate, ottenuto dalla potassa, e in alcuni casi con altri composti derivati da oli di produzione nazionale.
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Etossilati gruppo di composti la cui molecola è costituita da una parte vegetale e da una di origine sintetica, ovvero di derivazione petrolifera. Si riconoscono per: il suffisso-eth (per esempio laureth); alcuni produttori ecobio considerano accettabili tali composti, purché la molecola dell’etossilato sia corta, con un numero compreso tra 3 e 8-10.
Complessanti,sequestranti o additivi antidurezza
I complessanti si legano agli ioni Ca++ (CALCIO) e Mg++ (MAGNESIO) presenti nell’acqua che altrimenti si legherebbero ai tensioattivi riducendo le loro proprietà. Hanno quindi le funzioni di addolcimento dell’acqua, rafforzamento del potere lavante dei tensioattivi, miglioramento nel processo di rimozione dello sporco ed evitano che lo sporco rimosso si ridepositi sulla biancheria o sulle superfici.
Fosfati sono stati messi al bando perché provocavano una eccessiva proliferazione delle alghe.
Tra i più diffusi ed utilizzati troviamo l’EDTA, (acido diammino tetracetico sale sodico), non è biodegradabile, arrivando nel mare va a contatto con i depositi marini e da questi riesce a solubilizzare i metalli pesanti (manganese, cromo, mercurio, piombo, eccetera). I pesci vengono così contaminati al punto tale che nelle loro carni è stato rinvenuto un livello di inquinamento superiore anche 5000 volte all’ambiente originario. Essendo poi noi alla fine della catena alimentare subiamo tutti i danni di questo accumulo.
Tra i più dannosi vi sono inoltre l’NTA (acido nitriloacetico), Policarbossilati, Tiourea, Poliacrilati, Zeoliti(responsabili delle incrostazioni di condutture e tubature), gli ultimi due sono insolubili in acqua e si depositano sul fondo dei corpi idrici impedendo la crescita della fauna e flora acquatica.
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Sono quindi da preferire i Fosfonati che sono fotodegradabili e non sono di origine petrolchimica e le silici lamellari che sono completamente solubili in acqua, considerando inoltre che la silice è l’elemento minerale più diffuso sul pianeta.
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Glda e Mgda sono altri sostituti, ma alcuni contengono ancora dosaggi non trascurabili di NTA residuo, una sostanza discutibile se presente oltre la percentuale dello 0,1 %. l’Ids (Sodium iminodisuccinate), che non ne contiene.
Perossidi e Sbiancanti
Gli sbiancanti hanno il ruolo di decolorare le macchie, avendo la capacità di danneggiare la struttura delle sostanze colorate che divengono così più idrosolubili. Gli sbiancanti a base di Cloro innescano una reazione secondaria che porta alla formazione di composti organici del cloro particolarmente tossici, in quanto essendo lipofili entrano nella catena alimentare accumulandosi nei tessuti adiposi (i grassi) degli animali per giungere fino all’uomo. Sono inoltre poco degradabili sia biologicamente che chimicamente. L’uso del Perborato, malgrado la sua capacità di liberare ossigeno e svolgere azione sbiancate, è da evitare. A breve verrà messo al bando per il riscontrato effetto teratogeno (danni sul feto).
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E’ quindi da preferire il Percarbonato che libera ossigeno e anidride carbonica senza avere effetti sull’uomo e sull’ambiente, ha una soglia termica molto più bassa del perborato, quindi comincia ad agire già a 30°C, per raggiungere la sua maggiore azione a 50°C, senza attivatori.
Sbiancanti ottici
Sono sostanze che vengono introdotte nei detersivi per puri motivi estetici. Dato che non tutte le fibre possono essere sbiancate con i comuni candeggianti, nelle polveri vengono aggiunti gli sbiancanti ottici che si depositano sulle fibre del tessuto e per un semplice effetto ottico ad opera della luce UV, viene percepito bianchissimo quello che in realtà ha un colore tendente al giallino.
Numerosi studi hanno associato l’insorgenza di eczemi e dermatosi con l’uso indiscriminato degli sbiancanti ottici. L’esposizione della pelle alla luce solare, dopo il contatto con queste sostanze, favorisce la comparsa di dermatosi. Tali sostanze tendono ad accumularsi negli organi animali (fegato e reni) e nelle radici delle piante. Si degradano difficilmente e molto lentamente.
Per diminuire i rischi per la salute e l’ambiente sarebbe quindi bene evitare l’uso di queste sostanze.
Profumi
I profumi sono sostanze per la maggior parte sintetiche che vengono aggiunte ai prodotti per attribuire un gradevole “odore di pulito” e mascherare le eventuali esalazioni meno gradevoli dei tensioattivi. Non hanno una funzione fondamentale ai fini dell’efficacia del prodotto ed alcuni sono causa di danni ecologici (es. alterare il senso dell’orientamento degli esseri viventi acquatici).
Il Para-diclorobenzene viene aggiunto unicamente per correggere l’odore nei prodotti di pulizia per WC, non ha alcuna azione disinfettante o detergente, non è biodegradabile e si accumula nei tessuti adiposi dei pesci. I profumi sintetici al muschio (derivati nitro-muscosi, muschio-xilene, muschio-toluene) si accumulano nella catena alimentare e possono avere effetti dannosi sul sistema nervoso.
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Sono quindi da preferire additivi di origine vegetale come gli oli essenziali.
Coloranti e Perlanti
Sono componenti del tutto inutili e generalmente poco biodegradabili.
Conservanti
Le sostanze utilizzate sono spesso dannose per l’ambiente e la salute dell’uomo, quali per esempio le Aldeidi sospettate di essere cancerogene o i Fenoli clorurati difficilmente biodegradabili e dannosi per la salute.
Fra i peggiori figurano i conservanti clorurati: sostanze come il Methylchloroisothiazolinone e il Methylisothiazolinone, non sono solo fortemente allergizzanti, ma anche tossici per l’uomo. Problemi analoghi presentano anche il 2-4 Diclorobenzil alcool, il Benzisothiazolinone, il 5-bromo-5-nitro-1,3-dioxane e il Bromo nitro propandiolo. L’Imidazolidinyl urea, è un altro conservante discutibile: è allergizzante ed è un cessore di formaldeide in ambiente acido, anche se risulta rapidamente biodegradabile.
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E’ invece consigliato l’utilizzo dell’Alcool etilico che già a modeste concentrazioni svolge un’azione batteriostatica e/o battericida oppure dell’Acqua ossigenata (perossido d’idrogeno) che ha proprietà ossidanti e disinfettanti.
Enzimi
Sono enzimi di laboratorio in grado di disgregare, frazionare e sciogliere lo sporco di natura proteica (proteasi), gli amidi (amilasi) e le sostanze grasse (lipasi). Si degradano a medie temperature ed in ambiente acido. C’è chi teme un potenziale effetto allergico e di attacco alle mucose umane. Insomma sono ingredienti da tenere sotto osservazione.
Riempitivi,addensanti ed additivi
I detersivi in polvere contengono riempitivi come il Solfato di sodio e/o i Cloruri utilizzati per dare alla polvere una struttura granulare ed impedire che il detersivo si indurisca solidificandosi. I detersivi liquidi contengono invece addensanti per dare al prodotto una consistenza più viscosa senza, anche in questo caso, migliorarne le prestazioni. Il risultato è semplicemente psicologico, l’utilizzatore associa alla maggior viscosità la maggior concentrazione e quindi un miglior potere lavante del prodotto.
Emollienti
Gli emollienti sono sostanze normalmente aggiunte allo scopo di rendere più compatibile con la pelle le sostanze detergenti (presenti normalmente dei detergenti che vengono a contatto con le mani: detersivo piatti ecc.), riducendone il forte potere sgrassante, essi possono essere sia di sintesi che di origine naturale.
Denaturanti
Sono sostanze che normalmente vengono aggiunte per evitare l’ingestione od un uso improprio dei prodotti. Sono normalmente prodotti di sintesi.